La fresa e i suoi mille usi
Per qualsiasi tipo di lavorazione dei materiali, siano essi legno, metallo o muratura, la fresa rimane un accessorio imprescindibile. Grazie alle sue svariate conformazioni non consente solamente di forare, ma anzi permette di ottenere moltissimi tipi di lavorazioni più o meno complessi. La maggior parte delle frese in commercio sono dette frese a codolo, per la presenza appunto di questo particolare che consente di essere ancorata in modo semplice allo strumento, come ad esempio un trapano. L’utilizzo delle frese richiede grande manualità ed esperienza per ottenere dei risultati perfetti, specialmente se la lavorazione da effettuare non sia un semplice foro ma ad esempio l’asportazione di materiale per ricavare delle scanalature o delle rifiniture particolari (pensiamo alle rifiniture delle finestre o porte in legno, per intenderci). Un ruolo fondamentale è dato anche dalla scelta della corretta fresa a codolo Fraiser Tools, idonea per un determinato scopo: In base alla lavorazione da eseguire infatti la conformazione tra una e l’altra fresa differisce anche parecchio, come si può verificare prendendo una fresa a tazza (idonea a eseguire fori di grande diametro) e una fresa per incastri.
Anatomia di una fresa
Indipendentemente dal tipo di fresa di cui necessitiamo, si può analizzare la sua anatomia in modo univoco. Innanzitutto si parte dalla lunghezza totale, ovvero quella che semplicemente indica quanto è lunga la nostra fresa. Questo dato è piuttosto importante (sebbene non in maniera assoluta come vedremo tra poco) poiché ci può aiutare nella scelta in base alla profondità di lavorazione necessaria al nostro scopo. Un altro dato di cui bisogna tenere assolutamente conto è il diametro di taglio, dato che è quello che interessa maggiormente durante la fase di lavorazione: un diametro troppo grande o troppo piccolo non garantirà la giusta dimensione della nostra lavorazione, oppure renderà il risultato finale non conforme a quanto ci aspetteremmo. Esiste anche una parte della fresa che solitamente viene sottovalutata, se non ignorata, ma che riveste un ruolo fondamentale: il codolo della fresa. Questo non è altro che la parte non tagliente dell’arnese, ovvero solitamente la parte che viene inserita nel trapano o altro strumento per poi essere bloccata e consentire quindi la rotazione necessaria al tagliente per lavorare il materiale. Codolo, tagliente e lunghezza totale vanno analizzati insieme per poter scegliere e adottare la migliore fresa per la nostra lavorazione.
Come scegliere la fresa in base alla misura delle sue parti
La fresa in primo luogo deve consentire di poter penetrare nel materiale quanto basti per realizzare la rifinitura o lavorazione. Ma per fare questo non va considerata la sua lunghezza totale, bensì la lunghezza utile. Per venire a conoscenza di questo dato è bene fare un piccolo passo indietro. Quando si prende una fresa, solitamente vi è una parte che è destinata al taglio (il tagliente appunto) e un’altra che permette il collocamento nell’attrezzo (il codolo della fresa). Per una lavorazione migliore, tuttavia, ci dovrebbe essere una parte intermedia tra la fine del tagliente e l’inizio del codolo. Lo spazio in primo luogo risulta molto importante per evitare che l’attrezzo in uso vada contro il materiale che stiamo lavorando, e in seconda istanza permette una migliore espulsione dei trucioli appena scavati favorendo il lavoro del tagliente stesso. La lunghezza utile è quindi definita come la somma del tagliente più lo spazio che intercorre tra il tagliente stesso e l’inizio del codolo. Il codolo quindi riveste un ruolo molto importante nella scelta, e non solamente per quanto concerne il suo diametro (deve essere di dimensione tale da potersi inserire nel mandrino dell’elettroutensile) ma anche per quanto riguarda la sua lunghezza. Dunque, avere un codolo del trapano piuttosto lungo consente infatti di ottenere lavorazioni più profonde e nel contempo di favorire il lavoro del tagliente in ogni situazione.
